Andrea Pasqualucci
Chef del Moma è Andrea Pasqualucci, romano,classe 1989. Convinto fin da ragazzino che la cucina fosse la sua vera missione si iscrive all’IPSSAR di Tor Carbone. La sua prima esperienza è con lo chef Armando De Giorgi, suo mentore, che gli trasferisce le sue competenze e la passione per la cucina. Da Aroma, con lo chef Giuseppe Di Iorio, impara le basi della cucina francese e come si vive in brigata, facendo lavoro di squadra. Approda poi all’Hotel Aldrovandi, dove lavora con lo chef Oliver Glowig: qui, comprende la centralità dei prodotti italiani e l’importanza della cura per gli ingredienti. L’amore per il mare lo conduce fino a Senigallia da Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore, dove affina le sue conoscenze sulle lavorazioni del pescato. Nel 2017 i fratelli Pierini affidano ad Andrea la cucina del Moma. La sua filosofia coincide con quella della proprietà esprimendo pura semplicità e importanza fondamentale nella ricerca delle materie prime del territorio locale. La cucina del Moma, per molti versi antesignana di quella che oggi è l’attenzione alla sostenibilità, ha fondato oramai da anni le basi della sua operatività sulla filiera corta, certa ed etica attraverso la scoperta e il sostegno dei piccoli produttori locali. Costruita sulla base di un ricordo che lo ha cresciuto e sulla tradizione a lui ben nota, è una cucina che muta perché attenta alla cura del cliente e all’evoluzione dei gusti, pur rimanendo fedele alla propria linea. Una cucina non volutamente ma naturalmente adatta a tutti, personale ma non egocentrica, lontana da quella voglia di imporsi con prepotenza e noncuranza perché parla di ristorazione e cura del commensale. In un tempo in cui tutto sembra volgere alla riscoperta di quelle che sono le radici delle tradizioni, la cucina dello chef Pasqualucci abbraccia il concetto di un classicismo contemporaneo, attingendo ispirazione dalle matrici della cucina francese integrate con elementi e tecniche moderne. Un omaggio alla semplicità raffinata, pochi ingredienti, materia prima di altissima qualità e nessuna sovrastruttura, solo equilibrio e gusto. Dal 2019 questa visione della cucina è stata premiata con il riconoscimento della Stella Michelin.
I suoi piatti raccontano storie avvincenti muovendosi tra sfumature orientali, ricordi d’infanzia, prodotti del mercato, la grande classicità francese e la ricchezza territoriale italiana: un viaggio dei sapori tra passato, presente e futuro, ricco di emozioni. Cucina originale, classica e al tempo stesso moderna, consapevole e sensibile ai concetti di sostenibilità e zero waste, ma sempre concreta e intrigante.
